scalare la parete nord dell'eiger

di | 9 Gennaio 2021

Arrivammo in cima verso le 13. Vi fu anche un tentativo italiano, da parte degli alpinisti di Valdagno Bortolo Sandri e Mario Menti; partiti il 21 giugno, i due morirono cadendo in prossimità della "fessura difficile", nella parte bassa della parete. [5] Il 21 febbraio 2007 lo svizzero Ueli Steck infranse questo record, riuscendo a completare la salita della Via Heckmair in 3 ore e 54 minuti. Tutti i diritti riservati. Nel frattempo una cordata di emergenza di soccorritori, guidata da Riccardo Cassin, riuscì a salire sulla via normale recuperando Corti, per Longhi non ci fu nulla da fare e morì il giorno dopo. Interrogato sulle ragioni del suo ritiro, dichiarò che "Nessuna montagna vale la vita". Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 26 lug 2020 alle 20:07. Dai tre giorni impiegati dai primi salitori si è arrivati a 3 ore e 54 minuti del grandissimo Ueli Steck (conosciuto come Swiss Machine, purtroppo deceduto nell'Aprile del 2017 in Nepal), il record è stato ulteriormente abbassato dallo svizzero Dani Arnold il 20 aprile 2011 salendo in 2 ore e 28 minuti , infine nel 2015 lo stesso Ueli Steck ha riabbassato il suo record a 2 ore e 22 minuti. Saliinvetta non si assume nessuna responsabilita per eventuali incidenti verificatesi sugli itinerari da noi descritti -, Materiali testati e Recensione Guide e Libri di Montagna. La prima salita all parete nord dell’Eiger viene aperta nel 1938 da Heinrich Harrer , Fritz Kasparek e Wiggerl Vorg. Agosto 1957. Un’ossessione, appunto. Nella serie di videogiochi Gran Turismo è presente un circuito in cui è visibile la Parete Nord, suddiviso in alcuni percorsi (circuito conosciuto come Eiger Nordwand). I corpi di Nothdurft e Mayer furono ritrovati nel 1961, alla base della parete ovest. Il tempo di percorrenza è valutato in 6 ore per la salita e 3-4 ore per la discesa. La montagna è attraversata dal tunnel della ferrovia Jungfraubahn, che unisce la Kleine Scheidegg allo Jungfraujoch. Il 20 luglio Heckmair e Vörg erano saliti alla cosiddetta "grotta del bivacco", nella parte bassa della parete, dove il 21 mattina furono raggiunti prima da Kasparek e Harrer, poi da una seconda cordata, composta dai viennesi Freissl e Brankowski. È stato il primo climber inglese a scalare la parete nord dell’Eiger. Grazie di cuore, Copyright © 2020 Saliinvetta. Longhi muore in parete, dopo vani tentativi di salvataggio dall'alto. Hinterstoisser riuscì ad oltrepassare il passaggio chiave della via, un lungo traverso esposto che oggi porta il suo nome (traversata Hinterstoisser). Lo so, scalare la parete nord dell'Eiger in due ore e quarantasette minuti è una impresa che non cambia i destini del mondo. Arnold, a differenza di Ueli Steck, ha però salito la parete con il difficile traverso Hinterstoisser già attrezzato.[8]. All'epoca si trattò del più importante sforzo internazionale in una scalata sulle Alpi.[22]. Il 7 marzo 1992 la francese Catherine Destivelle realizzò la prima solitaria femminile, anche in invernale, impiegando circa 17 ore a salire la parete.[31]. Nel 1936 sulle Alpi l’unica delle grandi pareti ancora da scalare era la Nord dell’Eiger, che con i suoi 1800 metri era la più alta e la più difficile. La terza ipotesi si appoggia sull'antica ortografia Heiger, che potrebbe essersi sviluppata dall'espressione dialettale hej Ger, laddove hei vale il tedesco hoch (in it. Copyright © 2020 Saliinvetta. Volevo essere veloce, volevo raggiungere un obiettivo che era solo mio. Nel 1935 la salita fu tentata da un'altra cordata tedesca, composta da Karl Mehringer e Max Sedlmeyer. “Il pancione ancora non si vedeva neanche”. Gli alpinisti lecchesi Claudio Corti e Stefano Longhi effettuarono un tentativo alla nord dell'Eiger. Questi ultimi potevano contare sugli allora nuovissimi ramponi a 12 punte, mentre Kasparek aveva dei ramponi classici a 10 punte (senza punte frontali), e Harrer aveva solo degli scarponi chiodati, senza ramponi. La ferrovia ha due stazioni intermedie in galleria all'interno dell'Eiger, la Eigerwand e la Eismeer, che rappresentano due punti panoramici rispettivamente sulla parete nord dell'Eiger e sul ghiacciaio di Grindelwald (Grindelwaldgletscher). Membro di una cordata di quattro persone spinte dalla propaganda nazista del tempo a superare i limiti della natura a costo della vita, Toni Kurz ha visto morire ad uno ad uno i suoi compagni sulla parete (a causa di una valanga nel tentativo disperato di ritirata a causa del brutto tempo), restando intrappolato ad una corda e sospeso alla parete per più di un giorno. Da segnalare anche due estreme discese con gli sci, la prima nel 1970 ad opera di Sylvain Saudan e nel 1983 con Toni Valeruz, lungo la via Lauper. I primi scalatori impiegarono 3 giorni a salire la parete nord, ma già nel 1950 Leo Forstenlechner ed Erich Wascak riuscirono a completare l'ascensione in giornata, impiegando circa 18 ore; lo stesso tempo verrà impiegato da Michel Darbellay nel 1963 per salire la parete in solitaria. Il divieto da parte delle autorità svizzere di scalare la Parete Nord non bastò ad evitare altre vittime. L'Eiger è una montagna svizzera delle Alpi bernesi, alta 3967 m s.l.m., situata nella regione montuosa dell'Oberland, formando assieme a Mönch e Jungfrau una triade montuosa particolarmente nota nel mondo dell'alpinismo: famosa è infatti la sua parete nord, che ha costituito uno dei principali problemi alpinistici degli anni trenta[1]. Ueli Steck e il record sulla Nord dell'Eiger Ricordiamo la scomparsa di questo grande alpinista con il video della sua salita lampo dell'Eiger 03 maggio 2017 Un appassionato, un visionario: questo è Ueli Steck, la cui scomparsa ci riempie il cuore di tristezza. !function(d,s,id){var js,fjs=d.getElementsByTagName(s)[0],p=/^http:/.test(d.location)? “Scalare correndo la parete nord dell’Eiger in due ore e quarantasette minuti non ha alcun senso. La parete nord dell'Eiger rappresentò a lungo un problema alpinistico insolubile. Durante il tentativo furono raggiunti da una cordata tedesca che attaccava all'incirca la stessa linea degli americani con tecnica himalayana. Il fatto di esserci riuscito in qualche modo ha cambiato anche la … Si tratta di una vera e propria parete himalayana, una delle poche presenti nelle Alpi (tra le altre da citare è la Parete Est del Monte Rosa), con uno sviluppo verticale di oltre 1800 metri e perennemente nascosta ai raggi del sole, per questo motivo presenta ampie zone di neve perenne e ghiacciai ed è soggetta a numerose frane . [26], Nel 1961 fu realizzata la prima salita invernale della parete nord: i salitori furono Toni Kinshofer, Anderl Mannhardt, Walter Almberger e Toni Hiebeler. Con i suoi 3967 metri di altitudine questa cima domina, insieme alla Jungfrau, alcuni tra i più vasti ghiacciai alpini, come il Grindelgletscher e l'Aletschgletscher nell'Oberland Bernese. Volevo essere veloce, volevo raggiungere un obiettivo che era solo mio. 28-31 agosto 2009 - Prima salita in libera di Robert Jasper e Roger Schäli, 1800 m 8a, M5. Nel 1938 diversi alpinisti pianificarono un tentativo alla nord dell'Eiger. [4] Nel 1932, la cosiddetta Via Lauper è riuscita in questo modo alla vetta. Il romanzo Il castigo dell'Eiger è una storia d'azione/thriller basata su una scalata dell'Eiger. In un atto di compravendita tra Ita von Wädiswyl ed il prevosto di Interlaken si parla di un fondo "ad montem qui nominatur Egere". Heckmair riuscì a superare le difficoltà maggiori della parete, nonostante una caduta in seguito alla quale Vörg, che aveva tentato di trattenerlo, si ritrovò con una mano trapassata da una punta dei ramponi di Heckmair. [6], Lo stesso Steck riuscì a migliorarsi ulteriormente il 13 febbraio 2008, salendo in libera la Via Heckmair in 2 ore, 47 minuti e 33 secondi. 'http':'https';if(!d.getElementById(id)){js=d.createElement(s);js.id=id;js.src=p+'://platform.twitter.com/widgets.js';fjs.parentNode.insertBefore(js,fjs);}}(document, 'script', 'twitter-wjs'); Questo contenuto si è rivelato utile ? Per quanto riguarda l'origine del nome, esistono tre ipotesi. Mentre scalano la parete nord dell’Eiger, dagli alberghi a valle i giornalisti seguono con attenzione l’evolversi della ascensione. C’era molta pressione su di lui. Affrontare una scalata sulla parete nord dell’Eiger, un “grido di pietra” (se mi è concessa una citazione) che ha già sconfitto Jonathan in passato. I due Italiani si erano uniti ad una cordata tedesca con l'intento di raggiungere tutti insieme la vetta, purtroppo a causa del sopraggiungere del maltempo furono costretti a 8 giorni di bivacchi in parete, durante i quali Longhi si ritrovò con le mani congelate cadendo poi successivamente su una cengia molto esposta. Per "stracciare" il suo precedente record del 2007 Steck ha perso 5 kg di peso ed è salito solo con 1 chiodo da ghiaccio, 2 moschettoni a ghiera, 2 moschettoni, 1 rinvio e una corda 7 mm da 30 m che gli ha consentito di alleggerire lo zaino di 3 kg. Grazie ad una serie di corde, recuperate dai compagni, Kurz riuscì quasi a calarsi fino ai soccorritori, appostati nel cunicolo ferroviario posto proprio in centro alla parete nord. Nel 1890 ebbe luogo la prima salita invernale, effettuata da Mead e Woodroffe, con le guide Ulrich Kaufmann e Christian Jossi. Per questi motivi la parete fu evitata fino agli anni trenta del XX secolo, quando si susseguirono diversi tentativi di salirla. [3] Nel 1924 vi fu la prima salita scialpinistica, effettuata salendo dal ghiacciaio Eiger. A quel punto Brandler e Buschmann tornano indietro, I due tedeschi, completata l'ascensione, muoiono per sfinimento durante la discesa sul versante occidentale. Volevo essere veloce, volevo raggiungere un obiettivo che era solo mio. Il tempo, nel mentre, peggiorò. E il versante nord dell’Eiger cade perpendicolare per oltre 1600 m, attirando così da sempre i migliori scalatori del mondo. La tragica storia di Toni Kurz è stata anche ripresa da Philipp Stolzl nel film del 2008 "The North Face". Il 10 agosto, ottavo giorno di permanenza degli italiani sulla parete, Longhi si ritrovò con le mani congelate e scivolò nei pressi del Ragno bianco, restando bloccato su una cengia molto esposta. Temendo un peggioramento del tempo, Heckmair e Vörg decisero di scendere, mentre gli altri quattro procedettero insieme per un tratto. Le prime vittime del "mostro" furono Karl Mehringer e Max Sedlemayer nel 1935, i due alpinisti raggiunsero la quota di 3300 metri ma furono costretti per il brutto tempo ad un bivacco, entrambi purtroppo morirono (la zona ora si chiama il Bivacco della Morte)Nel 1936 un'altra tragedia, forse la più scioccante della storia dell'Eiger, ovvero la morte di Toni Kurz. Questo record rimase imbattuto fino al 24 marzo 2003, quando Christoph Hainz riuscì a completare l'ascensione in appena 4 ore e 40 minuti. Poco pratici della zona, sbagliarono l'attacco della via, e procedettero molto lentamente. Il divieto da parte delle autorità svizzere di scalare la Parete Nord non bastò ad evitare altre vittime. L'ascensione è compiuta con attrezzatura rudimentale: Derungs indossa quattro camicie una sopra l'altra a protezione dal freddo, Albrecht porta con sé un vecchio cappotto che abbandona dopo il terzo bivacco. Restano bloccati in parete i due italiani. A vicenda suscitò moltissime polemiche e Corti finì sotto accusa per diversi anni. Le due cordate decisero di unire le forze ed iniziarono ad attrezzare la parete con corde fisse. Per una volta non ho fame. Peter gli chiese perché non salivano, ma erano stanchi. Nuovo record per l'alpinista svizzero Ueli Steck: ha scalato la parete nord dell'Eiger in 2 ore, 22 minuti e 50 secondi, migliorando di 25 minuti il suo precedente primato che risale al 2008. Ha guidato la spedizione cui si deve la prima ascesa della parete sud dell’Annapurna e quella che ha realizzato la prima salita alla parete sud-ovest dell’Everest, quando Doug Scott e Dougal Haston furono i primi inglesi a raggiungerne la cima. Quasi alla fine della discesa, il gruppo fu appunto travolto da una valanga: Angerer, Rainer ed Hinterstoisser morirono immediatamente, mentre Toni Kurz morì di sfinimento il giorno successivo, nonostante i tentativi di salvarlo da parte di un'apposita squadra di soccorso.[13]. Traduzioni in contesto per "la parete nord dell'Eiger" in italiano-inglese da Reverso Context: Qui avevo scalato la parete nord dell'Eiger. Incontratesi in parete, le due cordate decisero di unire le forze nel tentativo. Nel suo volume ripercorre la cronaca della pericolosa ascensione prima della quale erano periti nove alpinisti che vi si erano cimentati. Fu un’ottima esperienza che mi abituò ad operare su di un terreno costantemente insicuro e pericoloso. Cima Grande di Lavaredo, Pizzo Badile, Cervino, Grandes Jorasses, Petit Dru e Eiger. Dal 15 luglio al 15 agosto 1969, una cordata di giapponesi apre la sua linea direttissima alla parete nord, a destra della Harlin. Mayr precipita dalla trincea d'argento, Prima ascensione di una cordata dell'Europa orientale (cecoslovacca), Leo Schlommer, Alois Strickler, Stanislaw Biel, Jan Mostowski, E Kurt Grunter, Sepp Inwyler, Altro esempio di cordata internazionale. [29][30] Bivaccò lì per la notte, ma il giorno seguente, impossibilitato a proseguire a causa della frattura e del dolore che essa gli procurava, si ritirò dalla parete, arrivando a valle per mezzogiorno. Molto più dura e proibitiva la parete nord della montagna che, in … Le grosse difficoltà della parete sono soprattutto di carattere ambientale oltre che tecniche dovute alla verticalità e all'elevata quota altimetrica raggiunta: a causa della sua esposizione, infatti, presenta ampie zone di … Nel suo libro Harrer tenta una ricostruzione degli eventi, basandosi sulle dichiarazioni rese da Claudio Corti in più occasioni, su quelle di testimoni oculari (che seguivano gli eventi dalla Kleine Scheidegg), e su interviste e scambi epistolari con i protagonisti del soccorso. Le tre cordate via via si unirono fino a formare una cordata unica, a lungo condotta da Buhl, fino all'ultimo giorno, quando, ormai sfinito, fu sostituito alla testa da Jöchler per il tratto terminale. Tre cordate, partite in tempi diversi, si unirono durante il percorso: una austriaca, formata da Hermann Buhl e Sepp Jöchler; una tedesca, formata dai fratelli Sepp ed Otto Maag, partiti quasi senza materiale nella speranza di concludere la salita in giornata; ed una francese, formata da Gaston Rébuffat, Paul Habran, Jean Bruneau, Pierre Leroux e Guido Magnone. Nel 1975 Clint Eastwood diresse il film Assassinio sull'Eiger, tratto dal romanzo, con lui stesso come protagonista insieme a George Kennedy. [4], Sempre nel 1963, Walter Bonatti effettuò un tentativo in solitaria; partito il 31 luglio, giunse in giornata sopra al secondo nevaio, ma fu investito da una frana in seguito alla quale riportò la frattura di una costola. Steck peraltro era salito in vetta sulla stessa via qualche giorno prima del 16 novembre assieme ad un altro alpinista, Nicolas Hojat, stabilendo in 3 ore e 46 minuti il nuovo record per una ascensione di coppia. La parete nord dell'Eiger rappresentò a lungo un problema alpinistico insolubile. Passarono gli anni e anche due alpinisti italiani, Valdagno Bortolo Sandri e Mario Menti, perirono sulla Nordwand nel 1938 nella zona bassa della parete. Lo so, scalare la parete nord dell'Eiger in due ore e quarantasette minuti è una impresa che non cambia i destini del mondo. La via normale segue l'itinerario percorso dei primi salitori nel 1858. Nonostante le condizioni e l'inevitabile lentezza della progressione, l'ascensione si svolge senza grossi intoppi, con la massima sicurezza e maestria, Primo tentativo di ascensione solitaria. La validità dell'ascensione, contestata per dieci anni, viene infine riconosciuta nel 1964, Dieter Sohnel, Walter Moosmuller, Lothar Brandler, Klaus Buschmann, Sohnel e Moosmuller precipitano dalle rocce a sinistra della gessura difficile, rischiando di trascinare nella caduta la cordata che li segue. L'Eiger da est: in primo piano la cresta Mittelegi che separa la parete sud a sinistra, al sole, dal versante nord-est a destra, all'ombra. La prima ascensione dell'Eiger fu effettuata l'11 agosto 1858 dall'alpinista irlandese Charles Barrington con le guide Christian Almer e Peter Bohren; la squadra seguì quella che è oggi la via normale sul versante occidentale. Decisero di attaccare la parete in inverno, quando il freddo avrebbe ridotto al minimo il pericolo delle scariche. Per me, però, assume un valore molto importante. Brewster precipita dalle rocce sopra il secondo nevaio e muore per le ferite riportate. I media locali impazzirono riguardo a questa impresa, tanto che il gruppo venne ricevuto da Adolf Hitler, Ancora oggi in onore a Andreas Heckmair è presente la Via Heckmair, Nel 1957 un'altra tragedia scosse l'ambiente alpinistico italiano, con la scomparsa sulla Nordwand di Stefano Longhi e il salvataggio in extremis del suo compagno Claudio Corti. Dopo un mese di lavoro, all'altezza del Ragno, mentre superava il passaggio chiave della salita, John Harlin cadde per la rottura della corda fissa lasciata dai tedeschi. Il record assoluto fu migliorato nel 1981 dalla guida svizzera Ueli Buhler, che salì la parete in 8 ore e mezzo; nel 1982 questo tempo fu ulteriormente migliorato dall'alpinista sloveno Franc Knez, che salì la parete in 6 ore. Nel 1983 l'austriaco Thomas Bubendorfer riuscì a salire la parete in 4 ore e 50 minuti. Eliminare - oppure sanzionare per usare il gergo del Drago - uno degli scalatori impegnati nell’impresa: un tedesco zoppo, un ricco austriaco e un francese con la … [14], L'evento fu molto amplificato dalla propaganda della Germania nazista, con i quattro alpinisti che vennero ricevuti da Adolf Hitler in un incontro ampiamente coperto dai media dell'epoca. Il recupero del compagno risultava molto complesso così la cordata decise di prendere tempo salendo alla cima per poi scendere e allertare i soccorsi. [4][21], Un evento particolare fu quello verificatosi tra il 26 ed il 28 luglio 1952. La cresta principale (cresta Mittellegi), che sale in direzione ovest-sud-ovest, raggiunge la vetta per piegare verso sud, scendendo ad un colle che separa l'Eiger dal vicino Mönch; dalla vetta del Mönch la cresta scende al passo dello Jungfraujoch, punto di arrivo della Ferrovia della Jungfrau. La prima salita femminile (e cinquantesima assoluta) fu effettuata nel 1964 dall'alpinista tedesca Daisy Voog. Che privilegio scalare la mia prima via sulla parete nord dell’Eiger con qualcuno che ci ha passato così tanto tempo da poterlo praticamente chiamare la sua casa! Noi salimmo molto veloci e in mattinata ne raggiungemmo una di austriaci che erano su da tre giorni. Nel 1962, a ventiquattro anni dalla prima salita compiuta da Harrer e Heckmaier, nessun italiano era ancora arrivato in vetta all’Eiger dalla parete Nord. Alto), e Ger è il nome di una lancia usata dai popoli germanici: Hej-ger significherebbe dunque: l'alta lancia, un nome comunque ispirato dalla sua forma appuntita. Due anni dopo nasce Kate. I suoi compagni, non riuscendo a farlo risalire e convinti di poter raggiungere la cima in giornata, per poi scendere e attivare i soccorsi, dovettero lasciarlo lì, con viveri e attrezzatura da bivacco. Al quarto giorno di salita, a causa delle cattive condizioni di Angerer e del peggiorare del tempo, il gruppo decise di ritirarsi; non riuscendo però ad effettuare a ritroso la traversata Hinterstoisser, dovettero scendere per la via più diretta, molto esposta a valanghe e scariche. [25] Successivamente al rinvenimento dei corpi dei due tedeschi sul versante occidentale, in un'edizione riveduta del suo libro pubblicata per la prima volta nel 1964 Harrer rettificò in parte le sue precedenti dichiarazioni, sollevando Corti da ogni responsabilità per la sorte dei due tedeschi, ma continuando a sostenere la scarsa preparazione e l'inidoneità di Corti al tentativo del 1957. Anche se è più corta di altre più note, la via ha uno dei tiri più difficili di tutta la parete. La fama sinistra dell'Eiger è dovuta soprattutto alla sua celeberrima Parete Nord (la Nordwand), che per decenni negli anni '30 ha costituito un vero e proprio problema alpinistico che ha coinvolto decine di alpinisti europei. Nel 1957 vi fu un'altra tragedia che ebbe vasta risonanza mediatica. Cervino, Grandes Jorasses, Eiger, Chronology of the Eiger from 1252 to 2013, alpinist.com - record di salita della nord dell'Eiger, cosleyhouston.com - salita dalla cresta Mittellegi, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Eiger&oldid=114551363, Voci non biografiche con codici di controllo di autoritÃ, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo, Muoiono per assideramento al bivacco della morte, Scendono incolumi dal bivacco della morte, Precipitano nei pressi della fessura difficile, Tornano indietro dopo un bivacco nella parte superiore della rampa, Hans Schlunegger, Karl Schlunegger, Gottfried Jermann, Si ritirano quando Blach riporta la frattura di una mano in seguito a caduta sulla fessura difficile, Salita in giornata (18 ore) con bivacco in vetta, Jean Fuchs, Raymond Monney, Marcel Hamel, Robert Seiler, Arrivati al bivacco della morte; precipitano dal secondo nevaio durante la ritirata dovuta al maltempo, Precipitano dal nevaio sommitale all'uscita della parete. Scalare la parete nord dell’Eiger, 3.970 metri di colosso nell’Oberland Bernese, è nella lista dei desiderata di molti alpinisti, completa la wishing list di quanti aspirano a portare a casa il trittico delle grandi Nord delle Alpi - Cervino, Eiger, Grandes Jorasses – e si presenta come un … Un simbolo dell’alpinismo europeo. Siamo nell’agosto del 1962: Armando Aste, Pierlorenzo Acquistapace, Gildo Airoldi, Andrea Mellano, Romano Perego, Franco Solina salgono la terribile Parete Nord dell’Eiger: è la prima italiana Aveva percorso la via, sapeva di poterlo fare, le condizioni erano buone e aveva un compagno di arrampicata. [4] I tempi furono notevolmente accorciati da Peter Habeler e Reinhold Messner, che nel 1974 completarono l'ascensione della parete nord in 10 ore,[4]. [4] L'11 agosto 1962 viene realizzata la prima salita italiana, ad opera di Armando Aste, Pierlorenzo Acquistapace, Gildo Airoldi, Andrea Mellano, Romano Perego e Franco Solina. Il racconto di Tom Ballard della salita dell'Eiger con la quale ha completato il suo progetto Starlight and Storm: la salita delle sei grandi pareti nord delle Alpi in solitaria invernale in un'unica stagione. Entrambi forti alpinisti, parteciperanno alla spedizione elvetica al Dhaulagiri nel 1960. L'impresa fu estrema, il gruppo dovette affrontare diverse difficoltà ambientali e fu costretto a 3 giornidi bivacco in parete. Il divieto da parte delle autorità svizzere di scalare la Parete Nord non bastò ad evitare altre vittime. I quattro raggiunsero la Kleine Scheidegg in serata. La parte nord misura 1600 m di dislivello circa, quasi completamente verticali, mentre il dislivello a partire dalla base erbosa raggiunge i 2300 m circa di prominenza. Superata la "traversata degli dèi", i quattro raggiunsero il nevaio detto "ragno bianco"; mentre lo risalivano, furono investiti da una valanga: riuscirono a non cadere, ma Kasparek fu ferito ad una mano. Seguendo le orme del capocordata, ed aiutandosi con la corda, gli alpinisti giunsero infine al pendio nevoso sommitale, e raggiunsero la vetta alle 15.30 del 24 luglio, sempre sferzati dalla tempesta. L'alpinista era completamente solo ed allo stremo delle forze, e solamente grazie ad un ferroviere del treno che da Kleine Scheidegg sale verso lo Jungfraujoch, si sono potuti attivare i soccorsi. Diranno in seguito di aver trovato le maggiori difficoltà sulla rampa che conduce alla traversata degli dei e di non aver mai tolto i ramponi per tutta la salita. I due erano quindi riusciti a raggiungere la vetta, a notte fonda, per poi morire durante la discesa, forse di sfinimento o travolti da una valanga. La scalata si rivela drammatica, alla cordata dei due italiani si … Due giovani militari tedeschi, Toni Kurz e Andreas Interstoisser, tentano l’impresa, nonostante il divieto del loro comandante. Le cordate si divisero solo sulla cresta sommitale, quando, grazie alle migliorate condizioni del tempo, Rébuffat decise di fermarsi ed attendere i suoi compagni, mentre i quattro austro-germanici procedevano verso la vetta.

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